sommario
All’interno dell’Operazione Patronus – racconti dal basso, delle visioni fluviali (BiodiverSiamo e PensoPositivo), dopo la pagina sul River surfing all’Isola Tiberina, un capitolo dedicato al progetto di recupero del complesso del Dopolavoro Postelegrafonici al Ponte della Musica, con la speranza che un giorno possa diventare un parco di affaccio pubblico.
La storia del complesso
- Il complesso del Dopolavoro Postelegrafonico fu realizzato negli anni ’30 sull’area demaniale affidata in concessione all’amministrazione delle Poste
- Dal 1960 è stata gestita dal Dopolavoro delle Poste e, nel finire degli anni’90, dal CRAL Poste (l’associazione dei circoli ricreativi).
- Il compendio demaniale comprendeva attrezzature sportive (tennis, campi di calcetto, pattinaggio e palestra),una sala riunioni e un ristorante.
- Con l’avvio dei lavori per la realizzazione del ponte della Musica, parte delle attrezzature sportive sono state eliminate.
- Nel 2011 è stata disposta la chiusura temporanea del complesso.
- Nel 2018 Poste Italiane S.p.A. dava avvio all’istruttoria per la richiesta di una nuova Concessione del bene del Demanio pubblico dello Stato
(dalla mostra del 5 marzo 1930)
Il progetto di recupero
Il progetto si prefigge di recuperare il bene demaniale della casina ExCRAL Poste e del suo parco, attualmente in abbandono, prevedendone un uso anche pubblico e non solo come circolo della struttura, ripristinando la sponda e la sua vegetazione ripariale.
Il dopolavoro fascista
Dopolavoro statali. – Conforme a quanto è avvenuto nell’industria privata, lo Stato, come massimo datore di lavoro, non ha mancato di propugnare, in alcune sue grandi aziende, il dopolavoro statale. Sono sorti così: il dopolavoro ferroviario, 1925; il dopolavoro postelegrafonico, 1926; il dopolavoro dei monopolî di stato 1927; il dopolavoro coloniale, 1929. (Treccani)
(Archivio Storico Luce, A00030611, Roma, Scuola all’aperto sull’Aventino, 25 giugno 1931)
“La chiave del successo dei regimi totalitari stia nell’ottenimento del consenso tramite grandi opere di propaganda. Non basta più controllare gli spazi della politica, del lavoro e della cultura ma è necessario imporsi anche all’interno della vita privata dei singoli cittadini, mirando a cancellare ogni separazione tra stato e società.
Il 10 marzo 1923 viene varata la legge che riduce a 8 le ore lavorative degli operai e nasce quindi l’esigenza di organizzare e gestire attività dedicate al popolo, che contribuiscano alla costruzione di “quell’ italiano nuovo” a cui l’ideologia fascista mirava. Nasce a questo scopo l’Opera Nazionale Dopolavoro (OND).
[…] Il fascismo, tramite la concessione di svaghi ed escursioni, offre l’illusione alle varie categorie di lavoratori che la divisione classista sia finalmente finita o, meglio, è l’idea che vorrebbe radicare nei ceti più popolari con risultati che negli anni della guerra si sarebbero dimostrati molto deludenti.” (G.Rossi, G.Zucchero)
Aggiornamenti
Extra
PensoPositivo
> Un capitolo dedicato ai progetti di riqualificazione dei fiumi. Uno stimolo a rileggere i luoghi della quotidianita’ andando oltre le brutture che avvelenano, ad elaborare e condividere uno slancio positivo. Questo e’ il contagio che ci piace. segue...
Qua la zampa
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