Regina Ciclarum

Mappe, tracce gps, segnaletica,… dedicati all’orientamento nelle Terre della Regina.

Operazione Strabone

L’operazione Strabone è una delle quattro attivita' pensate, elaborate e sviluppate dal basso per rigenerare la relazione con il fiume e con i suoi territori.

L’operazione Strabone è stata sviluppata per analizzare, raccogliere, elaborare, condividere strumenti  (mappe, tracce gps, segnaletica,…) dedicati all’orientamento nelle Terre della Regina.

Fontanelle, trasporti pubblici,  siti archeologici, discariche abusive, … diventano una costellazione di punti di interesse che raccontano un luogo nelle sue complessità.

(il video che presenta MappaTevere360: traccia integrale, divagazioni e fotosferiche)

«”i nomi sono risate impietrite” hanno scritto Horkheimer e Adorno, per significare il carattere arbitrario di ogni denominazione. E sulla carta, dove esistono soltanto  nomi propri,  ognuno di essi è il frutto di una sistematica falsificazione. Ogni nome sulla carta è la cristallizzazione, l’oggettivazione, cioè la trasformazione in un oggetto, di una relazione, di un processo che, in quanto tale, comporta in realtà la presenza di almeno due termini, due intenzioni, due culture che non si intendono è che spesso sono in contrasto. » (“Geografia” F.Farinelli)

Tevere360

> MappaTevere360: foto sferiche e divagazioni per scompigliare stereotipi e luoghi comuni sul fiume e i suoi territori. Prima ancora di partire, sei pronto ad immergerti a tutto tondo? segue...

“Non conosco geografia che non sia
storia, letteratura, religione, poesia, economia.
Un camminare lento e zigzagante
tra l’interiorità e la magnificenza dell’esterno”
(G.L. Ferretti, “Reduce”)

(il Webserver della Regina, sostituito poi da MappaTevere360)

1+8 tappe

> Per una visione di insieme delle 1+8 tappe della "Perduta Via dei 2 Mondi", da Rimini a Roma Fiumicino lungo i fiumi Marecchia e Tevere, consultare la pagina dedicata all'orientamento segue...

«Anche Strabone (VI, 3, 7) nello stesso periodo [seconda metà del I secolo a. C., nota di Antonio]
descrive due itinerari per raggiungere Brindisi: la via Minucia […] e l’antica Appia, che allungava il
percorso di un giorno, passando per Taranto, ma che era più comodamente carrozzabile: amaxélatos
[…].» (Francesco D’Andria, La via Appia in Puglia, in Fondazione Memmo, Via Appia – Sulle ruine della magnificenza antica, p. 95)

PuntoBussola

Prendendo spunto dall’iniziativa VCT del 2017 e da una successiva proposta del  Comitato di Quartiere Ponte Galeria , a fine 2018 è partita la campagna di rigener-azione della segnaletica lungo la  Via al Mare , con l’obiettivo di intervenire nei punti della dove è più difficile l’orientamento (in prossimità di bivi, incroci, ….).

“I percorsi ciclo-pedonali  prevedono il riutilizzo di percorsi esistenti (strade interpoderali, sentieri), con apposizione di segnaletica verticale. In particolare si ritiene opportuno la realizzazione di ponti ciclo-pedonali per riconnessione tra tratti di piste ciclabili preesistenti o in via di realizzazione con le aree abitate.” (Dal Rapporto Ambientale del Piano di Gestione Riserva Naturale Statale Litorale Romano)

(il riassunto di ottobre 2019 con la mappa di edicole, panchine, puntiS.O.S.TA e PuntiBussola lungo la Via al Mare)

Raccomandazioni

> Tutte le info su questo sito ed altrove non sono verità assolute. Non ti avventurare! Le Terre della Regina, immaginate dal basso a ZERO budget, meritano attenzione, rispetto, consapevolezza. Consigli, note, raccomandazioni, scarico di responsabilità nella pagina dedicata. Leggile attentamente. Impiega cinque minuti ora, per risparmiare sventure e contrattempi dopo. segue...

 

Condivisioni Social

#operazionestraboneregina (FacebookInstagram)

> Elenco totale dei tag utilizzati nei post su Facebook e Instagram lo trovate nella pagina dedicata ai social gatteschi segue...

 

(Topografia Agro Romano di G.B.Cingolani dalla Pergola, visionabile in alta definizione)

“Come un’arteria nutre i tessuti, il fiume nutre il territorio, prima quello agricolo, poi quello industriale ed in fine quello urbano per poi, sfinito, riversarsi in mare. Il suo scorrere nel paesaggio delimita territori e disegna linee di unica bellezza. La ricerca sul segno, sul gesto, prende lezioni da questi tratti intagliati nel tavolo topografico.” Andreco

 

(Pontecuti sul Tevere, pedalando lungo la IV tappa della futura ciclovia, dalla collezione fotosferica Mappatevere360 )

Extra

“Amo le mappe perché dicono bugie.
Perché sbarrano il passo a verità aggressive.
Perché con indulgenza e buon umore
sul tavolo mi dispongono un mondo
che non è di questo mondo.”
(“La mappa” – Wislawa Szymborska)

Tutte le strade

Tutte le strade portano a Roma. Lo dice una mappa creata dai designer Benedikt Groß, Phillip Schmitt e Raphael Reimann sfruttando scienza computazionale, mappe e programmi di elaborazione grafica.
Strabone nella sua Geografia scrisse: “I Romani posero ogni cura in tre cose soprattutto: nell’aprire le strade, nel costruire acquedotti e nel disporre nel sottosuolo le cloache”.

Solo in Italia i Romani realizzarono più di 80000 chilometri di strade che da Roma conducevano verso tutti gli altri principali luoghi del paese fino alle più importanti province dell’Impero. Da Roma verso l’Italia, dalla Mesopotamia alla Britannia fino alle famose Colonne d’Ercole, nel Foro Romano si trovavano addirittura delle mappe generali che riportavano i diversi percorsi delle vie consolari, utili da itinerario per i viaggiatori in movimento lungo l’Impero: questo a dimostrazione di quanto i Romani dessero importanza alla propria rete viaria, sicuramente una delle opere più riuscite dell’antichità. Ed è proprio a celebrazione dell’ingegno urbanistico dei Romani e della centralità di Roma all’interno dell’Impero Romani che col si è diffuso il famoso proverbio popolare “Tutte le strade portano a Roma”

(testo estratto da Alessandraluciani)

Raccolte fondi

Elenco complessivo delle raccolte feline – attivate per stimolare la partecipazione dal basso. segue…

Numeri della Regina

> All’interno dei Progetti Gatteschi con cui restituire dignità e promuovere la futura Regina Ciclovia Tiberina, un riassunto delle attività portate avanti in questi anni. segue...

Regina animata

> Dalla ricca collezione di fotografie scattate nel corso del tempo, prende forma la narrazione della ciclabile che respira: anno dopo anno, al passare delle stagioni e delle piene, come cambia la Regina e con lei la nostra percezione? (muovere la tendina orizzontalmente per confrontare i due scatti)
ReginaAnimata: Tutti i capitoli della ciclabile che respira. segue...

Mappatura partecipata

Diventa gatto reporter e aiutaci a mappare i tratti del percorso che rischiano di richiudersi a causa della vegetazione infestante  segue…

Il progetto ReginaCiclarum

> Il progetto ReginaCiclarum coinvolge il Tevere e i suoi territori, dalle sorgenti al mare, ad immaginare  quella che sarà la futura Ciclovia Fluviale Tiberina. Quattro regioni attraversate, 400 chilometri  e una moltitudine di geografie culturali e paesaggi umani da raccontare attraverso un sito, giornate aperte al territorio, attivita' di rigener-azione, approfondimenti tematici, .... segue...

(la mappa degli interventi al forum sul turismo fluviale)

Qua la zampa

>Le Terre della Regina invocano la partecipazione di tutti noi. Condividi le tue visioni, seguici nelle giornate in calendario, aiutaci a portare avanti i progetti di recupero e diffusione della futura Regina Ciclovia Fluviale, il percorso verde lungo il Tevere (ma prima leggi le raccomandazioni a terra e in acqua).

Per rimanere aggiornato, partecipare, proporre….. iscriviti alla newsletter mensile , ai social o dai una occhiata alle ReginaNews con tutte le imprese gattesche. Non lasciarci soli!

(il pannello dedicato alle 8 tappe della futura Regina Ciclovia Tiberina)

“Quando ero bambino avevo la passione delle carte geografiche. Stavo per ore ad osservare il Sud America, o l’Africa, o l’Australia, e a perdermi tra le imprese gloriose dell’esplorazione. In quel tempo c’erano molto zone vuote sulla terra, e quando ne vedevo qualcuna che sulla carta appariva particolarmente invitante (ma lo sembrano tutte) ci poggiavo il dito e dicevo: “Quando sarò grande andrò qui”… Ma c’era anche uno spazio – il più vasto, il più vuoto per così dire – per il quale sentivo un’attrazione irresistibile.

E’ vero, da quel tempo non è ormai più uno spazio vuoto. Fin dalla mia fanciullezza si era riempito di fiumi e di laghi e di nomi. Aveva cessato di essere uno spazio vuoto piacevolmente misterioso – uno spazio bianco sul quale un ragazzo potesse sognare la gloria. Era diventato un luogo di tenebra.

Ma c’era in esso soprattutto un fiume, un grande fiume possente, che si poteva vedere sulla carta, simile ad un enorme serpente srotolato, la testa nel mare, il corpo in riposo le cui anse si snodavano lontano su una vasta regione, e la coda era perduta nelle profondità di quel territorio.” (“Cuore di tenebra”, Joseph Conrad)

 

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