Regina Ciclarum

I bunker lungo la Via al Mare, nei pressi del Belvedere Galeria. Una testimonianza delle guerre che hanno insanguinato il mondo nel secolo scorso. Che siano memoria, riflessione e monito per tutti noi.

Il Caposaldo di Ponte Galeria

All’interno dell’Operazione Patronus – racconti dal basso e della rubrica sulla memoria, dopo la pagina dedicata ai filmati a tutto tondo, un capitolo dedicato ai bunker che si incontrano lungo la Via al Mare, nei pressi del Belvedere Galeria. Una testimonianza delle guerre che hanno insanguinato il mondo nel secolo scorso. Che siano memoria, riflessione e monito per tutti noi.

Inquadramento geografico e strategico

Ponte Galeria si trova a circa 12 km da Fiumicino e a meno di 25 km dal Colosseo, all`incrocio tra la via omonima,la via Portuense e Via della Magliana. Ai tempi della Guerra la stazione ferroviaria era in corrispondenza dell’incrocio tra la linea Roma – Fiumicino e la dorsale tirrenica che univa Roma con Genova attraverso la Toscana, una sorta di Via Aurelia ferrata.

la foto di Daniele

E’ importante notare che all’epoca Ponte Galeria era la porta d`accesso ferroviaria alla Capitale dal nord sul versante tirrenico, in quanto allora non esisteva la diramazione che attualmente da Maccarese porta verso Roma. La costruzione del caposaldo risale al 1942;la sua funzione era quella di controllare il nodo ferroviario e stradale e di impedire (o più realisticamente rallentare) i movimenti verso Roma di un eventuale nemico sbarcato nella zona di Fiumicino e che stesse risalendo lungo la sponda destra del Tevere.

Dal punto di vista geografico/geologico, il complesso si appoggia su delle basse colline sabbiose e argillose per poi estendersi sulla piana alluvionale del fino alla confluenza del Fosso Galeria con il Tevere.

Descrizione generale

Il complesso può essere grossolanamente suddiviso in 3 settori:

  • settore via della Muratella: è il settore più facilmente identificabile e con il maggior numero di opere. Le opere sono posizionate su una piccola dorsale lunga circa 500 metri che parte dalla zona della stazione e si estende verso ovest con una piccola propaggine in piano lunga circa 300 metri che arriva fino alla Via Portuense (in giallo nella figura)
  • settore Ponte Galeria: il settore è stato fortemente cambiato dai tempi della guerra a causa della costruzione di una strada e della presenza di alcune cave per inerti. Le opere riconosciute sono distribuite su circa 500 metri (in verde nella figura)
  • settore via Vescovali: il settore si estende dalla Via Portuense fino al Tevere per una lunghezza complessiva di circa 1500 metri (in rosso nella figura).

La posizione delle opere mancanti è stata dedotta dalla cartina pubblicata da Filippo Cappellano sul numero 205 di Storia Militare.

Settore Via della Muratella

Come detto precedentemente è il settore con il maggior numero di opere: al momento ne sopravvivono 10, con diversi tratti di camminamenti e gallerie ancora praticabili.

la foto di Fabio Gerini

Il tipo più rappresentato è la postazione per mitragliatrice, identificata solitamente con l’acronimo P.C.M. (postazione circolare monoarma) con 7 esemplari. All`interno del gruppo delle P.C.M. si possono distinguere 2 tipologie, quella completamente interrata e quella sopraelevata. Si tratta comunque sempre di opere con 2 feritoie, diametro esterno di circa 5 metri con spessore dei muri (misurato sulle feritoie) di circa 120 cm e al tetto di circa 80 cm; la costruzione è sempre in calcestruzzo con praticamente nessuna traccia di cemento armato, se non per qualche traccia di armatura intorno alle feritoie.

All`interno delle opere oltre alla camera per l`arma sono presenti anche altri piccoli locali, completamente disadorni e gli accessi ai camminamenti di collegamento alle altre opere. Nella P.M. 01 è interessante notare la mancanza di fondazioni e la piccola platea su cui si appoggiava direttamente l`opera. Quasi alle estremità della dorsale si trovavano 2 piazzole di 5 metri di diametro, con bassi muri circolari di circa 80 cm di spessore, collegate con le P.C.M. vicine tramite trincee e gallerie(P.A.C 01 e P.A.C 02). Si trattava in entrambi i casi di postazioni in barbetta per armi anticarro; all’interno delle postazioni si potevano notare delle piccole rientranze nel muro, probabilmente gli alloggiamenti per le riservette per i colpi di pronto impiego. Le due postazioni sono state distrutte per far passare una variante di Via della Muratella. 

la foto di Fabio Gerini

Dalle piazzole era possibile accedere alle riservette interrate mediante delle strette scale curve. Cappellano nel numero di Storia Militare
citato precedentemente afferma che nel 1943 al caposaldo di Ponte Galeria erano assegnati 3 cannoni da 75/34 francesi e 2 cannoni da 75/27 italiani e in effetti, dalle carte risultano 5 postazioni in barbetta.

A circa metà della dorsale c`è una inusuale opera composta (P.F.M. 01) da un semicerchio di circa 3 metri di diametro addossato ad un corpo a base rettangolare con copertura arrotondata; i 2 elementi sono in collegamento tramite un`apertura di circa 1.5 metri. La sua  tipologia è abbastanza inusuale e anche se l`ingresso è impossibile a causa dei rovi si tratta molto probabilmente di postazione per un`arma automatica e/o di un punto d`osservazione munito di periscopio. 

la foto di Andrea Grazzini

Settore Via Vescovali

Come detto precedentemente il settore si estende dalla Via Portuense al Tevere. Le opere sono addossate all`argine destro del Fosso Galeria, a sua volta preceduto da un fossato per l`irrigazione. Nel complesso è un interessante esempio di sfruttamento difensivo del terreno, con la
presenza di dell`argine, del Fosso Galeria e del Tevere. Nel settore, fortemente antropizzato, sono state individuate 3 P.C.M..(P.M. 10,11,12)

la foto di Fabio Gerini

 

Settore Ponte Galeria

E’ il settore che più ha subito modificazioni dopo la guerra e questo ne rende difficile la lettura: ai tempi della costruzione del caposaldo il falsopiano sui cui fianchi sorgono le opere era continuo fin quasi alla linea ferroviaria, mentre ora è attraversato da una strada e fortemente ridotto da una cava. Al momento sono state individuate 3 sole opere, di cui 2 abbastanza vicine ed una più isolata. Le opere più ravvicinate si trovano nella zona nord occidentale del caposaldo, a mezza costa di un versante che domina la valle del rio Galeria; si tratta di una P.C.M, il cui ingresso non è stato individuato e di un’opera di dimensioni maggiori e con una forma leggermente diversa anche nelle feritoie, identificabile come un osservatorio. In zona è stata rilevata la presenza di una trincea ma non gli ingressi a meno che la galleria nelle vicinanze ella casa non comunicasse con l`opera più grande.

la foto di Andrea Grazzini

La postazione più isolata si trova verso la parte sud orientale del settore, in una posizione che domina la stazione di Ponte Galeria e la via Portuense verso il mare. Si tratta con tutta probabilità è di una postazione in barbetta per un cannone anticarro (come suggerito dalla
cartina di Cappellano), ma non è stato possibile averne una conferma visiva diretta in quanto si trova in una zona di cava, quindi non accessibile.

Mappa

Il Bunker di Portuno

Riferimenti

Andrea Grazzini, geologo sardo trapiantato sul litorale laziale. Appassionato di storia ed in particolare delle fortificazioni e delle strutture militari da metà Ottocento ai nostri giorni. Membro di due associazioni che si occupano di studiare, preservare e valorizzare il patrimonio architettonico militare.

  • AISF – Associazioni Italiana Studio Fortificazioni: L’associazione si dedica allo studio delle fortificazioni costruite dal 1800 sino alla Guerra Fredda.
  • Progetto Forti: l’associazione incoraggia lo studio, la salvaguardia, il mantenimento e la riattivazione del patrimonio storico militare, stimolandone l’interesse e diffondendo la conoscenza tra i cittadini e le istituzioni pubbliche promuovendo lo scambio di esperienze a scala nazionale e internazionale.
la foto di Fabio Gerini

 

Per approfondire:

  • Filippo Cappellano – Difese Costiere parte 1° parte  – Storia Militare 204 – Settembre 2010
  • Filippo Cappellano – Difese Costiere parte 2° parte – Storia Militare 205 – Ottobre 2010
  • Nicola Chiadini – Granatieri di Sardegna – Caduti e Reduci cinquant’anni fa- “Difesa di Roma 8 – 10 settembre 1943” – 1993
  • Circolare n°3 Stato Maggiore Regio Esercito – 24 ottobre 1941
  • http://www.regioesercito.it/reparti/fanteria/refantcost.htm
  • http://www.lorenzograssi.it/caposaldi/

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