sommario
Affrontiamo le rapide dell’Isola Tiberina insieme agli istruttori di RomaRafting. Quanti modi ci sono di vivere il fiume ed i suoi territori?
Rafting a ROMA
All’interno delle Discese del Tevere dei volontari DIT e degli scenari di biodiversita’ delle Terre della Regina, dopo la finestra sui pescatori, affrontiamo le rapide dell’Isola Tiberina insieme agli istruttori di RomaRafting. Quanti modi ci sono di vivere il fiume ed i suoi territori?
Roma, la nostra città, ha purtroppo ormai perso ogni contatto con i suoi fiumi e, progressivamente, li ha dimenticati. Mentre prima si costruivano dimore e giardini con affacci pittoreschi e freschi, oggi la città dà loro le spalle e ne prende le distanze; i lungo fiume divengono così luogo di degrado e abbandono.
L’era moderna ha infatti rappresentato per il Tevere e ancor di più per l’Aniene il momento storico di maggior distacco dal tessuto urbano. Ormai avulso dal contesto socio economico delle comunità riparie, del fiume viene apprezzata la capacità di allontanare i rifiuti: solventi chimici dalle fabbriche, pesticidi e diserbanti dai campi e, dalle nostre case, liquami e rifiuti di ogni genere e dimensione.
La nostra passione per la canoa, il rafting e la nostra bellissima città ci ha portato, in maniera del tutto naturale, ad unire questi interessi. E’ dagli inizi degli anni 90 del secolo scorso che scendiamo i fiumi romani in canoa e gommoni da rafting: tantissima gente ha così avuto modo di (ri)scoprire questa realtà romana, questa antica via di comunicazione tra le comunità riparie oltre che come luogo di fruizione sportiva.
I numerosi partecipanti coinvolti nelle nostre iniziative hanno potuto fruire delle suggestioni di paesaggi fluviali densi di valenze storico-naturalistiche nell’originale prospettiva del navigante fluviale, dove a volte la natura, sorprendentemente vitale nonostante le condizioni di degrado ambientale, riesce ancora a stupire, con la sua notevole capacità di resilienza.
La pratica del rafting a Roma è un’attività ad impatto zero che permette di “entrare” nella Città Eterna da un accesso sconosciuto ai più, il fiume!
Rafting360
La foto a tutto tondo scattata dal gommone durante la Discesa delle Scope.
> I contenuti a tutto tondo dalla collezione MappaTevere360. Muovere mouse/cell per cambiare direzione di visuale.
Il percorso
Il nostro percorso rafting sul Tevere si svolge interamente all’interno del tratto urbano.
L’imbarco si trova alla base dell’antichissimo Ponte Milvio, sulla sponda destra. Qualche pagaiata per prendere confidenza e via a divertirsi sulle rapide immediatamente a valle del ponte!
La discesa prosegue quindi tranquilla, scivolando sull’acqua al riparo dal traffico e dai rumori della città. Ponti antichi e moderni si succedono uno dopo l’altro e ad un tratto, dopo una curva, ecco il maestoso Castel S. Angelo e l’imponente Cupolone della Basilica di San Pietro sullo sfondo! Ancora qualche chilometro e si arriva all’Isola Tiberina.
Mentre il traghetto imbocca il ramo di destra e si ferma poco dopo Ponte Garibaldi noi imbocchiamo con i nostri gommoni il ramo di sinistra ed affrontiamo le rapide sotto Ponte Garibaldi, dove fino a qualche anno fa c’era uno sbarramento mobile semisommerso, che però è stato distrutto quasi subito dalle piene del fiume.
Il Tevere però non finisce di stupirci e prima di ricongiungerci all’altro ramo del fiume affrontiamo il divertente treno d’onde sotto Ponte Fabricio, altro antichissimo ponte romano! Infine il suggestivo passaggio sotto l’unica arcata rimasta di Ponte Rotto ci porta verso lo sbarco al Porto di Ripa Grande, sulla sponda destra. La durata complessiva dell’intero percorso è di circa 2,5 ore per circa 8 km. Ora siamo nel cuore di Roma!
E’ bello vedere, al termine della discesa, i volti sorridenti e felici dei partecipanti che ci ringraziano per questa bella esperienza: per noi è una grande gratificazione! Significa che forse stiamo percorrendo la strada giusta, nonostante le tante difficoltà (logistiche e amministrative). Una strada che ci porterà a valorizzare i fiumi di Roma come meritano e non (dal film Gallo Cedrone) come “un nastro d’asfalto a 3 corsie!” o come una discarica.
E concludo con un’altra battuta dallo stesso film di Verdone, con l’epico discorso dal Gianicolo del candidato Feroci che arriva all’ultimo punto del suo programma politico: “Signori, elettori, ma ‘sto fiume [il Tevere] ve piace o nun ve piace? Ci serve o non ci serve?”. E noi diciamo a gran voce che ci piace un sacco e ci serve eccome!
RomaRafting
Discese del Tevere
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Discese del fiume in canoa, sup, gommone, kayak, packraft, dragonboat, waterbike, …..
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