sommario
All’interno dell’Operazione Patronus – racconti dal basso e della rubrica Pensopositivo, una pagina dedicata al progetto di Museo Tevere ipotizzato da Vladimir Zmeu e incentrato sulla vecchia Fornace Mariani nelle Terre del Nord della Regina.
Il progetto
Testi e foto di Vladimir Zmeu.
(Alcuni rendering del progetto)
Tema del corso: NUOVO MUSEO DEL TEVERE A ROMA
Il corso ha come obiettivo la progettazione di una nuova struttura espositiva denominata “Museo del Tevere” da ubicare in un’area della capitale ai margini del fiume. Il progetto del museo intende narrare, in maniera creativa e moderna, i millenni di storia, architettura, archeologia, natura, geologia, attività produttive e sportive che hanno caratterizzato e configurato il fiume fin dalla nascita di Roma. La finalità ultima è quella di valorizzare e tutelare il ‘Dio Tevere’, che rappresenta un patrimonio non solo paesaggistico ma anche storico e culturale.
Area d’intervento: Roma, municipio XV, Grottarossa
In zona Saxa Rubra, sulla destra della Via Flaminia prima del GRA e proprio di fronte al centro di produzione della RAI, c’è una vasta area che a partire dagli anni ’40 ospitò numerose fornaci per la produzione di laterizi.
Ed è proprio questa l’area d’intervento scelta per il progetto, dato che risulta ben connessa al sistema di trasporto pubblico e privato ma anche per la sua vicinanza al fiume Tevere.
Altri punti di forza dell’area sono la grande disponibilità di aree verdi ed il passaggio della pista ciclabile.
Masterplan
Il Progetto parte dallo sviluppo di un masterplan dell’area, questa viene divisa in due aree ben distinte tra loro, nella parte a sud si lavora sulla parte più naturalistica, qui il progetto prevede la costruzione di percorsi rettilinei che collegano la parte più urbanizzata al fiume Tevere, nella parte finale dei percorsi sono previsti delle piattaforme che si affacciano sul fiume, dove si può sostare per riposarsi oppure per svolgere attività legate al fiume come la pesca o il canottaggio.
In quest’area è prevista anche la costruzione di un laghetto artificiale, collegato al fiume tramite un sistema di vasi comunicanti, in modo da evitare utilizzo di pompe, e quindi di energia elettrica.
Si è prevista anche la realizzazione di un’area dedicata allo sport, questa prevede due campi da basket, due campi da calcetto e anche uno skate park.
Nella parte a nord si lavora sulla parte più artificiale del progetto, qui la decisione è stata quella di lavorare all’interno della fornace Mariani per far sì che essa venga valorizzata e non messa da parte o addirittura demolita.
In quest’area, oltre alla realizzazione dei nuovi volumi del museo, è prevista anche la realizzazione di due piazze, una racchiusa dagli elementi della fornace ed una a ridosso del fiume, tramite la realizzazione di piattaforme che si accostano ad esso per far sì che i visitatori abbiano un contatto più diretto con il fiume.
(Fornace Mariani, dalla collezione fotosferica Mappatevere360 )
Il museo
I nuovi volumi del museo si inseriscono all’interno dei resti della fornace Mariani.
Si sviluppano tre volumi ben distinti, quello centrale contiene la hall da cui si accede alle varie attività del museo, tra cui; la biglietteria, guardaroba, punto vendita, caffetteria, sala espositiva gratuita.
Al piano primo ci sono due aule studio gratuite, mentre in copertura vi è la presenza di un roof bar.
Gli altri due volumi invece sono interamente dedicati alle esposizioni, permanenti e temporanee, a queste vi si accede dal volume della hall da cui inizia il percorso museale.
Il percorso prevede un andamento lineare per i tre piani del primo volume, si passa poi all’altro volume del museo tramite il ponte presente al secondo piano, da qui si continua il percorso scendendo per i tre piani del secondo volume per ritornare alla hall.
I prospetti sono stati trattati con un vetro satinato, per far sì che le nuove costruzioni siano ben distinguibili dalle costruzioni esistenti.
Il trattamento chiaro delle facciate permette alla fornace di risaltare sopra il nuovo museo come se questo fosse una tela.
Inoltre questo trattamento permette al museo di essere un “faro” all’interno del quartiere di notte.
(Il video di Simone Baglini sulla fornace Mariani)
Vladimir Zmeu
Cresciuto in un ambiente dove l’edilizia ha un ruolo predominante, ho sempre sentito l’appartenenza a questo mondo, così dopo aver finito le superiori ho deciso di intraprendere gli studi in architettura. Dopo essermi laureato in scienze dell’architettura nel 2022, ho deciso di proseguire gli studi in architettura per avere una formazione più completa. Questa scelta mi ha permesso di espandere le mie competenze e soprattutto di conoscere colleghi con i quali ho intrapreso rapporti di amicizia.
Per iniziare ad entrare nel mondo del lavoro e capirne le dinamiche, nel 2022 ho intrapreso una collaborazione lavorativa.
Durante il tempo libero mi piace sperimentare e creare nei vari ambiti che mi appassionano, come la fotografia, la falegnameria, il modellismo e il disegno. Non lascio però che questi campi limitino la mia voglia di conoscere ed imparare, mi piace esplorare anche scenari che hanno poco a che fare con l’architettura.
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(Tevere e G.R.A., dalla collezione fotosferica Mappatevere360 )