Regina Ciclarum

Piccoli gesti ripetuti per contribuire a uno spazio più pulito, sano, accogliente.

Operazione Ippocrate

L’Operazione Ippocrate nasce con l’intento di prendersi cura della Regina, nella convinzione che tutti quanti insieme, attraverso piccoli gesti ripetuti, possiamo contribuire a uno spazio più pulito, sano, accogliente.

L’operazione Ippocrate è una delle quattro attivita' pensate, elaborate e sviluppate dal basso per rigenerare la relazione con il fiume e con i suoi territori.

In particolare, nasce con l’intento di prendersi cura della Regina, nella convinzione che tutti quanti insieme, attraverso piccoli gesti ripetuti, possiamo contribuire a uno spazio più pulito, sano, accogliente.

L’obiettivo non è sostituirsi alle amministrazioni, bensì essere  pungolo e monito per spingerle a programmare interventi di manutenzione e riqualificazione. Pretendiamo dignità per i luoghi che abitiamo, e  con la forza delle nostre braccia e l’energia dei nostri pensieri dimostriamo in prima persona che non siamo dispositi ad accettare passivamente la bruttezza dilagante, il degrado degli spazi, la perdita della memoria.

Al recupero delle  paline metalliche abbandonate (coinvolte nell’operazione Patronus) si aggiungono la rigener-azione degli arredi (panchine, cestini, gazebo, …, ), il taglio della  vegetazione infestante, il monitoraggio delle discariche abusive,  gli incontri sul territorio per una lettura o un picnic in condivisione…


(Edicole, PuntiBussola, PuntiS.O.S.TA, panchine  lungo la Via al Mare nel riassunto di ottobre 2019)

“Che bizzarra creatura è mai l’uomo,
capace di rendere fastidioso e pericoloso a se stesso
ciò che potrebbe godere con sicurezza in buona compagnia,
per il solo capriccio di volersi appropriare a sua guisa del mondo e dei suoi contenuti.”
(Wolfang GOETHE da “Viaggio in Italia” – 1786)

Fotoracconto

“Si può parlare di partecipazione solo quando la cittadinanza opera consapevolmente e in forma attiva per la trasformazione e, dunque, non è solo destinataria di comunicazioni, né oggetto di indagini consultive da parte di un decisore. Il suo scopo è il miglioramento della qualità delle politiche o dei progetti, facendo intervenire il sapere implicito dei cittadini e la loro capacità di contribuire personalmente al miglioramento delle comuni condizioni di vita. Inoltre, essa favorisce l’ampliamento della democrazia, dà voce a gruppi e soggetti marginali o esclusi dalla rappresentanza (come gli stranieri, o i bambini), rafforza il legame di fiducia tra cittadini e istituzioni, stimola la creatività e rende possibile la sperimentazione di pratiche innovative.” (Labsus, Voci in comune)

Aree di ozio

Restituiamo le piazzole al loro antico splendore, perchè tornino ad essere luoghi di sosta, convivialità, riflessione


(Rigener-azione della Piazzola di TorDiValle)

Il degrado delle Terre della Regina passa anche da questi luoghi. Vegetazione invadente, rifiuti abbandonati o semplice indifferenza impoveriscono  lo scenario e privano l’uomo di importanti occasioni.

Che sia una panchina affacciata su un paesaggio o la fontanella da cui sgorga generosa acqua fresca, gli spazi di sosta rappresentano  da sempre il luogo in cui il viaggiatore può trovare ristoro alle sue fatiche, ispirazione per nuove riflessioni, stimolo per meditazioni.

Ecco perchè ci sforziamo, con le esigue energie in campo, di restituire dignità a questi angoli dimenticati, curando l’erba, rigenerando le panchine, adottando i cestini, recuperando le paline metalliche con l’operazione Patronus.

“Nelle culture occidentali la città è stata lungo immaginata come spazio dell’integrazione sociale e culturale. Luogo sicuro, protetto dalla violenza della natura e degli uomini, ove i diversi entravano tra loro in contatto, si conoscevano, apprendevano l’uno dall’altro e tra loro eventualmente scambiavano le parti migliori delle proprie conoscenze e della propria cultura, in un processo di continua ibridazione produttore di nuove identità, di nuovi soggetti e di nuove idee. Ma da sempre e in modi diversi la città, luogo magico, sede privilegiata di ogni innovazione tecnica e scientifica, culturale e istituzionale, è stata anche potente macchina di distinzione e separazione, di emarginazione ed esclusione di gruppi etnici e religiosi, di attività e professioni, di individui e di gruppi dotati di identità e statuti differenti, di ricchi e di poveri. Nella città occidentale ricchi e poveri si sono da sempre incontrati e continuano ad incontrarsi, ma sono anche, sempre più, resi visibilmente distanti.”
(Bernardo Secchi, “La città dei ricchi e la città dei poveri”)

Arredi

“Lo spazio, grande prodotto sociale costruito e modellato nel tempo, non è infinitamente malleabile, non è infinitamente disponibile ai cambiamenti dell’economia, delle istituzioni e della politica.
Non solo perché vi frappone la resistenza della propria inerzia, ma anche perché in qualche misura costruisce la traiettoria lungo la quale questi stessi cambiamenti possono avvenire.”
(“La città dei ricchi e la città dei poveri” di Bernardo Secchi )
Panchine

Dopo anni di abbandono, anche le assi delle panchine presentano vistosi segni di invecchiamento.

Paline metalliche

> Dalla ricca collezione di fotografie scattate nel corso del tempo, prende forma la narrazione della ciclabile che respira: anno dopo anno, al passare delle stagioni e delle piene, come cambia la Regina e con lei la nostra percezione? (muovere la tendina orizzontalmente per confrontare i due scatti)
ReginaAnimata: Tutti i capitoli della ciclabile che respira. segue...

 

 

“io al contrario sono da tempo convinto
che la perfezione non si produce
che accessoriamente e per caso;
quindi non merita interesse alcuno,
la natura vera delle cose
rivelandosi solo nello sfacelo”
(I.Calvino, “Se una notte d’inverno un viaggiatore”)

Calamità

Vegetazione

“difendiam la terra col valore delle nostre braccia e col filo delle nostre spade;
né già in luogo chiuso, ma a cielo scoperto,
esponendoci agli ardori più cocenti ed insoffribili della state,
non meno che ai più rigidi geli del verno.”
(“Don Chisciotte della Mancia” – di Miguel de Cervantes)

La Regina è bella anche e soprattutto per i variegati scenari che attraversa, in cui la natura (che sia acquatica o terrigna) è un protagonista d’eccezione.
Ma la coabitazione non è sempre facile, soprattutto in primavera, quando l’esuberanza di certe piante rischia di compromettere il passaggio di pedoni e ciclisti, che sia nei tratti ufficiali pavimentati o  lungo la Via al Mare.

A corollario degli interventi delle amministrazioni, si aggiungono quindi le attività dal basso, perchè venga ripristinata l’armonia. 🙂

Le sfalcionews per rimanere aggiornati sulla battaglia contro il Canneto Imperialista.

Fango

Una pagina dove raccogliere gli strascichi  che funestano le Terre della Regina dopo ogni piena. Il fango in primis rappresenta un pericolo nell’immediato e una dannazione nelle settimane a seguire.  segue…

Rifiuti

“Non sono un esteta
ma c’è qualcosa di grifagno
nelle ferite che la bruttura dilagante ci assesta.”
(Vittorio Gassman)

Davanti alle pietose condizioni delle piazzole di sosta e al silenzio delle istituzioni, abbiamo deciso di intervenire sui cestini strabordanti di rifiuti, invitando i passanti a riportare con sè i loro rifiuti, come già è buona norma sulle montagne.

Il primo passo è stato immaginare come chiudere i cestini, lanciando sui social un invito a partecipare alla realizzazione di coperture con materiali riciclati.

Ha risposto Gatta Federica, che in occasione della giornata di Rigener-Azione della piazzola del Ponte Romano ha prodotto un meraviglioso bouquet di tappi colorati.

La prima soluzione in fil di ferro, già posizionata a settembre,  è stata sostituita a novembre 2018 con la nuova versione di bouquet, realizzata con colla a caldo.

Complessivamente sono sette i cestini recuperati nei Campi Elisi.


(il volantino pdf scaricabile in alta risoluzione, da plastificare e attaccare sui cestini per invitare i passanti a riportare a casa i loro rifiuti)

A sostegno dei TappoGatto, a novembre 2018 nella piazzola terminale di Mezzocammino sono stati affissi i disegni realizzati dai bambini. Matita e pennarelli per fare leva sul senso civico di ognuno di noi.

Inquinamento NO2

I Gatti della Regina partecipano alla campagna 2020 promossa da Salvaiciclisti Roma “NO2 No Grazie” per il monitoraggio delle concentrazioni di biossido di azoto (NO2).

Videoracconti

(mattinata di rigenerazione al Tornante Guarini segue…)

> Il set dei cortometraggi per raccontare la magia del fiume. Bici, gommone, canoa, packraft, unicorno, .... Quanti modi di vivere il Tevere e i suoi territori? La collezione completa è disponibile sul canale gattesco dedicato segue...

“Se io nego alla città che contemplo il carattere di formazione storica, o meglio mi rifiuto di leggerla secondo gli strati storici, ne viene che io non vedo più gli edifici in reciproca dialettica; o meglio, si tratta di una dialettica immobile, senza svolgimento, che non si conclude più né mai si concluderà; […] tutto è intemporale, e i conflitti non si risolveranno più. Ed ecco che la città reclamizzata come luogo perfettamente dilettoso, dimora della assoluta bellezza, diventa il luogo in cui i conflitti perdurano immobili, irrisolti, in cui diverse ipotesi di mondo si lacerano e si compongono.” La favola pitagorica, di Giorgio Manganelli

Extra

Top5 sondaggio

Con l’intento di raccogliere e ordinare le sollecitazioni che quotidianamente vengono condivise (in rete come pedalando), è stato confezionato un sondaggio riportante un elenco di possibili interventi di cura. segue…

Punti SOS

Gatto Mario, ispirato dalla bellezza della Via al Mare e preoccupato di soccorrere gli eventuali malcapitati realizzava due punti S.O.S.TA ai belvedere Galeria e Caravaggio.  segue…

Raccolte fondi

> L'elenco complessivo delle raccolte gattesche attivate per stimolare la partecipazione dal basso. segue...

Petizioni

> Firma anche tu le petizioni dedicate alle Terre della Regina segue...

Il progetto ReginaCiclarum

> Il progetto ReginaCiclarum coinvolge il Tevere e i suoi territori, dalle sorgenti al mare, ad immaginare  quella che sarà la futura Ciclovia Fluviale Tiberina. Quattro regioni attraversate, 400 chilometri  e una moltitudine di geografie culturali e paesaggi umani da raccontare attraverso un sito, giornate aperte al territorio, attivita' di rigener-azione, approfondimenti tematici, .... segue...

Parco Nazionale del Tevere

> L’italia è prima in Europa per corsi d’acqua. Tra loro un solo fiume-mare, con Capitaneria di Porto a Fiumicino, il nostro Tiberinus, il Tevere. A quando l’istituzione del Parco Nazionale Tiberino? segue...

(lago di Corbara nel parco fluviale del Tevere, quarta tappa della futura ciclovia, dalla collezione fotosferica Mappatevere360 )

Numeri della Regina

> All’interno dei Progetti Gatteschi con cui restituire dignità e promuovere la futura Regina Ciclovia Tiberina, un riassunto delle attività portate avanti in questi anni. segue...

Qua la zampa

>Le Terre della Regina invocano la partecipazione di tutti noi. Condividi le tue visioni, seguici nelle giornate in calendario, aiutaci a portare avanti i progetti di recupero e diffusione della futura Regina Ciclovia Fluviale, il percorso verde lungo il Tevere (ma prima leggi le raccomandazioni a terra e in acqua).

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“I custodi siamo noi. E la bellezza, ovviamente, è l’Italia. Ne siamo i custodi perché noi non siamo i proprietari del mondo bensì, appunto, solo i custodi. Abbiamo ricevuto il pianeta e questo nostro meraviglioso Paese in eredità dalle generazioni che ci hanno preceduto e abbiamo il dovere di tramandarlo a chi verrà dopo di noi in condizioni uguali o migliori di quelle in cui l’abbiamo ricevuto.
Questo significa che dobbiamo essere “custodi attivi”, che non dobbiamo limitarci a vigilare sulla conservazione dell’esistente ma dobbiamo invece impegnarci nella cura dei beni che ci sono stati affidati, tanto più in un Paese come l’Italia, unico al mondo per varietà di paesaggi, storie, culture, bellezze di ogni genere, tanto che noi italiani possiamo dire senza sembrare presuntuosi che l’Italia intera è patrimonio dell’umanità.”( “I custodi della bellezza“, Gregorio Arena)

(la rigenerazione del pannello a RipaGrande di PortaPortese)

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